disturbi d'ansia e ossessivi

Ecco perché il Dismorfismo Corporeo si può considerare un tipo di Disturbo Ossessivo Compulsivo

Il modo di ragionare dei dismorfofobici somiglia molto a quello di chi è ossessivo compulsivo. E, infatti, questi due disturbi si presentano con sintomatologie del tutto simili.

dismorfismo corporeo e doc

Il bisogno di controllo risponde all’umana necessità di sentirsi padroni di sé e del proprio ambiente. L’ostinata perseveranza con cui sappiamo metterlo in pratica è fra i motivi per cui la nostra specie ha saputo modificare il corso dei fiumi per portare l’acqua laddove fosse necessaria, sviluppare l’agricoltura e l’allevamento per avere un sostentamento garantito, inventare la medicina per vivere più a lungo.

Anche l’igiene personale e le pulizie domestiche rispondono allo stesso bisogno: tenere in ordine, prevenire infezioni e malattie. Un puro esercizio di controllo.

Lo stesso vale per la cura dell’aspetto fisico. Acconciamo i capelli perché si armonizzino con la forma del viso, scegliamo gli abiti che ci fanno apparire attraenti, modelliamo le forme del corpo con diete e palestra per adeguarci ai canoni condivisi di bellezza. Controllo.

Nonostante ciò, è facile che questa capacità, alleata di tante battaglie, diventi un nemico. Un eccessivo bisogno di controllo può impedire di distinguere ciò che dipende in pieno da noi da ciò che, invece, sottostà ad altre logiche.

Possiamo praticare attività fisica con regolarità, mangiare solo cibi sani e avere accesso alle migliori cure sanitarie ma, nonostante ciò, ammalarci e morire. Possiamo cercare con ogni mezzo di avere un bel corpo, apparire colti e brillanti ma non per forza gli altri ci accetteranno e rispetteranno. Né ci ameranno. Purtroppo molto di ciò che riteniamo fondamentale nella vita non è del tutto sotto il nostro controllo.

Lo stile cognitivo dei dismorfofobici e degli ossessivo-compulsivi

La più grande conquista della psicologia cognitiva del secolo scorso è avere compreso che i disturbi della psiche non sono tanto dovuti a condizioni esterne, seppure esse possano favorirli, ma che piuttosto sono il risultato di un certo modo di ragionare. Teoria, questa, che nonostante sia stata ormai fatta propria dalla scienza giunge con notevole ritardo rispetto alla filosofia di certe antiche tradizioni spirituali. Buddha, per esempio, già 2500 anni fa diceva: “Nella mente ha origine la sofferenza. Nella mente ha origine la cessazione della sofferenza”.

Conosci qualcuno che soffre di DOC, cioè di Disturbo Ossessivo Compulsivo? Potrebbe essere tuo padre che, almeno un paio di volte, dopo essere uscito di casa torna indietro per verificare di avere spento tutte le luci oppure tua moglie, che si sveglia nel cuore della notte per accertarsi che la porta d’ingresso sia ben chiusa.

E qualcuno con il Dismorfismo Corporeo? Magari è la tua migliore amica che ha bisogno di continue rassicurazioni sul suo aspetto fisico o il tuo ragazzo, che passa ore davanti allo specchio a pettinarsi per coprire una stempiatura.

Forse, oltre a essere persone con un eccessivo bisogno di controllo e una scarsa dimestichezza con l’accettazione, potrebbero avere queste 3 caratteristiche.

rigidità cognitiva Chi è cognitivamente rigido ragiona in un modo che mal si adatta alle contingenze. Quando la realtà si contrappone alle sue convinzioni tende a distorcerla per evitare di ricredersi. Affidandovisi in modo eccessivo ai propri pensieri fatica ad ammettere che essi possono non essere accurati e ad assumere la prospettiva altrui.

Una ragazza dismorfofobica, per esempio, potrebbe continuare a vedersi i fianchi larghi pur essendole provato, metro alla mano, che le sue misure sono del tutto nella norma. Un uomo con un DOC potrebbe mantenere la certezza che un certo oggetto sia contaminato pur avendo visto che entrarvi in contatto non ha alcuna conseguenza.

intolleranza al dubbio Chi non sopporta il dubbio, di solito, non è abile nel gestire circostanze ambigue, pensieri ed emozioni contrastanti. Come si può stabilire con certezza di non avere difetti fisici? O che un oggetto non sia infetto?

Non è possibile, così i dismorfofobici e gli ossessivo-compulsivi sono spinti a compiere azioni allo scopo di ridurre il senso di vulnerabilità o d’inadeguatezza conseguenti. La ragazza sicura di avere fianchi abnormi, allora, intraprenderà diete o sceglierà capi d’abbigliamento in grado di nasconderli; l’uomo con il DOC si laverà le mani di continuo.

chiusura alle emozioni Oltre a un pessimo rapporto con il dubbio, dismorfofobici e ossessivo-compulsivi mal tollerano emozioni quali l’ansia, la vergogna, il senso di colpa e di vulnerabilità. Allo stesso tempo, però, dimostrano una fiducia cieca rispetto a ciò che provano: quando si sentono in pericolo credono di esserlo davvero, quando hanno sensi di colpa sono certi di essere in torto, quando si percepiscono inadeguati saltano alla conclusione che sia perché in loro c’è qualcosa di sbagliato. Così cercano in ogni modo di scacciare queste emozioni tanto che, pur di riuscirci, arrivano a rinunciare a ciò che hanno di più importante.

Una ragazza dismorfofobica, per esempio, potrebbe decidere di evitare i momenti d’intimità con il partner per nascondergli le sue “imperfezioni” e un uomo con il DOC abbandonare la carriera professionale per non dover affrontare l’ossessione di uccidere qualcuno, per sbaglio, mentre è alla guida dell’auto.

A conti fatti gli stili di pensiero dei dismorfofobici e di coloro che soffrono di Disturbo Ossessivo Compulsivo sono sovrapponibili. E, infatti, questi due disturbi si presentano con sintomatologie del tutto simili, come ti sarà chiaro continuando nella lettura.

I 2 punti sostanziali che accomunano Dismorfismo Corporeo e Disturbo Ossessivo Compulsivo

Il DSM, il manuale diagnostico edito dall’American Psychiatric Association, ha considerato a lungo il Dismorfismo Corporeo un disturbo somatoforme. Oggi, tuttavia, lo include fra i disturbi ossessivo compulsivi.

In effetti la comorbilità fra Dismorfismo Corporeo e Disturbo Ossessivo Compulsivo può arrivare fino al 40%. Sono numerosissimi, cioè, i pazienti dismorfofobici che allo stesso tempo rispondono in pieno ai criteri diagnostici del DOC o che ne hanno sofferto in epoche precedenti.

Inoltre, sia i pazienti dismorfofobici, sia quelli ossessivo-compulsivi rispondono bene non solo ai farmaci serotoninergici (SSRI), ma anche alla psicoterapia basata sull’esposizione con prevenzione della risposta e su altre tecniche cognitivo-comportamentali.

Ma, soprattutto, il Dismorfismo Corporeo condivide con il DOC i seguenti due sostanziali aspetti.

1 Presenza di ossessioni. Un’ossessione è un pensiero pervasivo e ricorrente che può presentarsi in varie forme e incentrarsi su un qualsiasi tema. L’ossessione può essere egosintonica o egodistonica, cioè essere vissuta rispettivamente come congruente o estranea al proprio modo di pensare e di essere. Nel secondo caso prende il nome di pensiero intrusivo.

Sia nel Disturbo Ossessivo Compulsivo sia nel Dismorfismo Corporeo vi sono ossessioni incentrate su qualcosa che l’individuo ritiene grave e inaccettabile.

Nel DOC esse riguardano l’ansia di contrarre malattie o essere contaminati; la paura di provocare danni o esplosioni, per esempio scordandosi aperti i rubinetti del gas o dell’acqua; il timore per la propria incolumità, per esempio di subire un’intrusione notturna da parte di malintenzionati; o per quella altrui: di fare del male sotto la spinta di un impulso violento e improvviso, di ferire o uccidere qualcuno senza accorgersene, per esempio guidando l’auto.

I dismorfofobici, invece, hanno l’ossessione di avere difetti fisici gravi ed evidenti che, però, a osservatori esterni non appaiono tali. Le donne si fissano in particolare sulla forma di cosce, glutei, seno, addome e fianchi. Gli uomini sviluppano dismorfismo per l’altezza, la forma e la grandezza dei genitali, i peli, i capelli e la prestanza fisica. Sia le femmine sia i maschi, inoltre, spesso trovano difettosi il naso, le orecchie e le labbra.

Anche se l’oggetto delle ossessioni è differente nei due disturbi, in entrambi esse occupano tempo e sono difficili da controllare o scacciare.

2 Presenza di compulsioni. Quanto più non è accettato, tanto più il contenuto delle ossessioni provoca a seconda dei casi ansia, paura, panico, stress, vergogna, senso di inadeguatezza o di colpa. Di conseguenza sia i dismorfofobici, sia gli ossessivo-compulsivi si abituano a cercare di neutralizzarle con le cosiddette compulsioni, sequenze comportamentali “ritualizzate”.

Un ossessivo compulsivo per esempio potrebbe lavarsi, dopo aver toccato un oggetto ritenuto infetto, utilizzando una certa quantità di sapone oppure compiendo sempre gli stessi movimenti con le mani. O potrebbe toccare o girare i rubinetti dell’acqua o del gas per un numero prestabilito di volte se l’ossessione riguarda il dubbio di averli lasciati aperti. O ripetersi sottovoce frasi rilassanti o “purificanti” se l’ossessione consiste nel timore di fare del male a qualcuno a causa di un raptus.

Al pari del DOC anche nel Dismorfismo Corporeo vi sono compulsioni, le quali dipendono dalla parte del corpo considerata difettosa. Per esempio, una donna convinta di avere sgradevoli rughe sul viso potrebbe passare il tempo a mettere e togliere il trucco per nasconderle, un uomo tormentato dall’idea della calvizie pettinarsi per ore davanti allo specchio, una ragazza certa di avere il seno troppo piccolo provarsi un abito dietro l’altro per trovare quello in grado di mascherare il “difetto”.

Molti ossessivo compulsivi cercano informazioni sul web, consultano medici o diventano dipendenti dalle parole rassicuranti dei genitori, del partner o degli amici. Anche tanti dismorfofobici fanno qualcosa di simile, chiedendo continui riscontri sull’evidenza del loro supposto difetto. Le risposte ricevute, però, non funzionano mai davvero.

Le compulsioni, per loro natura, non sortiscono veri risultati positivi. Non riescono a neutralizzare fino in fondo le ossessioni e, comunque, mai troppo a lungo. Anzi, agendo da rinforzo negativo finiscono per avere su quest’ultime un paradossale effetto stimolante. Come in un circolo vizioso, le compulsioni peggiorano le ossessioni che, a loro volta, rendono le compulsioni ancora più necessarie.

Le compulsioni possono causare stress e l’incapacità totale o parziale di affrontare gli impegni quotidiani. Molti ossessivo-compulsivi e dismorfofobici le attuano a tal punto da non riuscire più a prendersi cura della famiglia, arrivare in orario al lavoro o, addirittura, uscire di casa.

© Gabriele Calderone, riproduzione riservata.

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