dipendenze & ludopatia

Internet e social network ti occupano ore tutti i giorni? Non riesci a stare lontano dallo smartphone? Forse hai una dipendenza

Internet addiction, Internet pathological use, Internet dependency, si utilizzano questi e altri termini per descrivere la condizione di chi non sa stare lontano dal web e dallo smartphone.

sintomi della dipendenza da internet

Se sali su un mezzo pubblico e ti guardi attorno noterai ovunque sguardi fissi sugli smartphone. Ripeti questo semplice esperimento dal dentista o dal medico e vedrai la stessa scena. Si potrebbe obiettare: qual è la novità? In passato treni e sale d’aspetto erano pieni di gente “ipnotizzata” da riviste e giornali… il web è solo l’ultimo e più moderno espediente per tenersi impegnati e, intanto, informarsi.

In parte è così. Ma hai notato cosa succede al ristorante? Sì, anche nel bel mezzo di una cena, basta un minimo vuoto di conversazione e compaiono gli smartphone. Come se pochi secondi senza aver niente da dire o da fare fossero intollerabili. Come se un solo istante di silenzio fosse un incubo.

Wearesocial.com e Hootsuite ogni anno pubblicano “Global digital”, una corposa pubblicazione di dati sull’utilizzo del web. Secondo la loro più recente relazione sono ormai oltre 4 miliardi gli utenti di internet, la metà della popolazione mondiale. Qualcosa di impensabile anche solo dieci anni fa ma, comunque, ancora nulla se paragonato ai numeri del vecchio continente. Il 79,6% degli europei è già online.

Nei soli ultimi dodici mesi sono 248 milioni gli individui che, nel mondo, hanno iniziato a utilizzare il web. E i social vanno ancora meglio. Gli utenti di queste piattaforme aumentano del 13% ogni anno e oggi sono oltre 3 miliardi. Agli irriducibili di Facebook, che conta 2 miliardi di profili attivi, bisogna infatti aggiungere i sempre più numerosi affezionati di YouTube, Instagram, Twitter, Linkedin, Snapchat, Pinterest.

Anche Whatsapp, nato per il mobile, è in continua ascesa a livello globale grazie al fatto che tre persone su quattro, ormai, possiedono un cellulare, spesso fornito di connessione a internet.

dati italiani e mondiali sull'utilizzo del web e dei social media
dati sul “consumo” di internet nel mondo e in italia. fonte: wearesocial.com

Il nostro Paese è in linea con quelli europei. Circa 43 milioni di italiani, il 73% della popolazione totale, utilizzano internet mentre 34 milioni, il 57%, sono social. L’Italia adora i social network: YouTube, Facebook e Whatsapp in particolare. Usano queste piattaforme, rispettivamente, il 62%, il 60% e il 59% degli utenti connessi al web.

Nel complesso, noi italiani siamo online circa 6 ore al giorno, il doppio del tempo che passiamo davanti alla TV. E due ore le dedichiamo proprio ai social, soprattutto tramite mobile: 50 milioni usano lo smartphone per navigare sul web; 30 milioni lo utilizzano per accedere a Facebook, Twitter, Instagram, Snapchat. E l’età non conta. Da anni, ormai, non si rilevano differenze significative fra giovani e meno giovani.

Simili numeri fanno pensare che, per qualcuno, la connessione possa essere una specie di malattia, tanto che è sempre più popolare l’espressione “dipendenza da internet”. Oggi, addirittura, si parla di digital detox, l’astinenza programmata, di solito di 24 ore, da qualsiasi supporto informatico. Ma abbondano ricette di ogni altro tipo per “depurarsi” dal sovraccarico digitale. Dove? Sul web, naturalmente.

La connessione che diventa compulsione: la dipendenza da internet

Internet addiction, Internet pathological use, Internet dependency, si utilizzano questi e molti altri termini per descrivere la condizione di chi non sa stare più di mezz’ora senza scorrere la bacheca di Facebook, di chi non riesce a non dire la sua in ogni gruppo Whatsapp, di chi si isola dal mondo rifugiandosi in quello virtuale, fatto di byte, dei videogiochi online.

E se gli esperti parlano di dipendenza, lo fanno non a caso. Perché internet non è una sostanza intossicante che si assume. Non è cocaina. E non uccide come fanno eroina e alcol o fa sprofondare nei debiti, come invece capita ai ludopatici. Ma, a conti fatti, la compulsione a estrarre dalla tasca o dalla borsetta lo smartphone si apprende allo stesso modo in cui si impara a bere, a giocare d’azzardo e a consumare sostanze.

Come esseri umani, è nella nostra natura ripetere quei comportamenti ai quali seguono conseguenze positive. O quelli che, almeno, alleviano condizioni negative. Fino a diventarne dipendenti. In fondo, consumare alcol e droghe permette di fuggire per un po’ dalla pesantezza della realtà, dalle responsabilità e dalle emozioni che ne fanno inevitabilmente parte. Lo stesso effetto che fa, ad alcuni, perdersi nel web.

E allora scorrere i post o partecipare a una chat distrae dall’ansia dell’esclusione e della solitudine; scrivere un tweet fa passare la paura del vuoto d’attenzioni; controllare la bacheca Facebook dell’ex calma l’ossessione che la sua vita sia andata avanti, nonostante tutto, come temuto.

Hai una dipendenza da internet? Ecco i sintomi da cui puoi capirlo

L’espressione “Internet Addiction Disorder”, che nei paesi anglofoni indica la dipendenza dal web, risale alla metà degli anni 90 del secolo scorso e si deve ai pionieristici studi di Ivan Goldberg. Tuttavia, nonostante decenni di ricerche, il manuale psichiatrico di riferimento per i clinici, il DSM, a oggi non la include fra i disturbi diagnosticabili.

Ma il problema esiste, sebbene possa non essere semplice da riconoscere anche a causa del sempre più diffuso e generalizzato utilizzo del web. Rispondendo alle seguenti domande potrai capire se hai una dipendenza da internet.

1 Spendi ore online o ti lasci assorbire con eccessiva frequenza dall’utilizzo di internet? Valuta il tempo medio giornaliero che impieghi sul web per controllare la posta elettronica, cercare notizie e informazioni, giocare, vedere video, comunicare attraverso chat o social network, utilizzare app per fare acquisti, come Ebay e Amazon. Inoltre, considera la frequenza con cui metti in atto questi comportamenti. Quanto spesso ti capita di interrompere i tuoi impegni per rispondere ai messaggi Whatsapp, leggere i tweet degli amici o vedere nuove storie su Instagram?

2 Utilizzi internet molto più che in passato? Le tue abitudini sono cambiate con il tempo? Forse prima riuscivi senza difficoltà a ignorare il cellulare, eri online solo ogni tanto, finito il lavoro o dopo lo studio e le ricerche su Google si limitavano allo stretto necessario. In seguito, invece, rispondere ai messaggi, restare aggiornato sui social, spulciare Wikipedia a caccia di informazioni possono essere diventate, per te, abitudini difficile da controllare, un’esigenza quasi “fisica”. E magari adesso, in automatico, appena senti il suono di una notifica sei costretto a controllare.

3 Sei teso, oppure diventi irritabile quando riduci o interrompi gli accessi a internet? Hai mai provato a stare lontano dai social per qualche giorno o limitarti a rispondere ai messaggi nei momenti liberi? Forse per te non è semplice, diventi teso e perdi la concentrazione, non riuscendo a distogliere la mente dal pensiero di restare escluso da una chat di gruppo o che qualcuno, nel frattempo, ti abbia cercato via Facebook. Oppure diventi irritabile o ansioso quando il collegamento internet è lento o quando le app e i tuoi siti preferiti non funzionano.

4 Hai provato più volte, senza mai riuscirci, a controllare o astenerti dall’utilizzo di internet? In passato potresti avere cercato di ridurre gli accessi al web disattivando le notifiche, la rete dati del cellulare o lasciandolo in modalità silenziosa, cancellando o sospendendo l’account del tuo social network preferito, eliminando certe app o tenendoti occupato in ogni altro modo. Se hai una dipendenza, tuttavia, è possibile che tutti questi stratagemmi non abbiano funzionato o siano stati efficaci solo per poco. Dopo qualche giorno o alcune settimane, per esempio, potresti aver ricominciato a navigare solo per fini scolastici o professionali ma, alla fine, aver perso di nuovo il controllo.

5 Utilizzi internet per sfuggire a situazioni negative e alleviare emozioni? Se, per te, essere online è una via di fuga è probabile che l’impulso a connetterti sopraggiunga in particolare dopo una lite con i genitori, con gli amici o con il partner, in momenti di forte stress scolastico o lavorativo. In tal caso si aggraverà se devi preparare esami difficili o hai problemi di lavoro e temi di non farcela. Quando hai ansia, ti senti inadeguato o escluso, fai più fatica a controllarti al punto che Facebook, Instagram e Whatsapp diventano una compulsione? Se è così, forse usi internet come un mezzo per alleviare queste emozioni.

6 Hai mentito o agito per nascondere o negare l’eccessivo uso di internet? Qualcuno attorno a te ha notato che le tue giornate gravitano attorno al computer e al cellulare? Magari sono i tuoi genitori, che temono per i risultati a scuola o all’università e ti rimproverano di non impegnarti abbastanza. O potrebbe essere il partner, che ti accusa di trascurarlo vedendo che preferisci lo schermo del tablet alla sua compagnia. Per non passare da dipendente, è possibile che tu abbia minimizzato sostenendo di essere costretto a utilizzare internet per lavoro o per aiutarti nello studio, o magari ti sei abituato a usare smartphone, tablet e pc quando nessuno ti vede, per esempio chiudendoti in camera o passando ore in bagno.

7 Stai mettendo a repentaglio o hai perso una relazione, l’impiego o opportunità di formazione a causa dell’eccessivo utilizzo di internet? Potresti essere stato ripreso dal datore di lavoro per il tuo rendimento scarso o perché non rispetti le scadenze. Se sei uno studente, invece, essere rimasto indietro con lo studio, aver accumulato bocciature o pessimi voti. La tua vita relazionale, allo stesso tempo, potrebbe essersi impoverita di contatti diretti. Magari il tuo partner ti ha minacciato di porre fine alla relazione a meno che tu non riduca la tua presenza online. Se la dipendenza è iniziata in adolescenza, invece, può averti impedito, alla base, di coltivare veri rapporti sociali, confinandoti alla solitudine.

© Gabriele Calderone, riproduzione riservata.

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