disturbi d'ansia e ossessivi

La paura continua di restare senza soldi, di perdere il lavoro o i propri cari: i sintomi del Disturbo d’Ansia Generalizzato

Il sintomo principale del Disturbo d’Ansia Generalizzato è l'ansia eccessiva e frequente riguardo a un gran numero di eventi o situazioni.

ansia generalizzata. i sintomi

Può accadere che l’ansia si manifesti con sintomi psicologici, come accade quando non riusciamo a “spegnere” i pensieri. Oppure può esprimersi, e di solito lo fa, anche sul piano fisico. In questo caso si dice che l’ansia somatizza.

Non è difficile individuare i sintomi somatici dell’ansia. Sono la tachicardia, il cardiopalmo, la respirazione affannosa, la tensione muscolare, le vertigini, i capogiri, fino ad arrivare a quelli più invalidanti: la nausea, il vomito, la diarrea.

Momenti d’ansia, nella vita di una persona, sono da considerarsi normali e inevitabili. Decisioni importanti da prendere, problemi economici, di lavoro o famigliari sono tutti motivi validi. Se è momentanea, non eccessiva e centrata su preoccupazioni concrete e definite l’ansia non dovrebbe mai essere considerata patologica.

Può accadere, però, che l’ansia si generalizzi a un gran numero di preoccupazioni, che sia intensa, prolungata e che, quindi, diventi invalidante. Ed è proprio questa la condizione in cui sono le persone che soffrono di Disturbo d’Ansia Generalizzato (DAG), un problema che può essere difficile da riconoscere perché condivide diversi sintomi con altri disturbi d’ansia. Vediamo, allora, come riconoscere il Disturbo d’Ansia Generalizzato.

La diagnosi di Disturbo d’Ansia Generalizzato: tutto quello che devi sapere

Il DSM 5, manuale diagnostico edito dall’American Psychiatric Association e utilizzato dagli psichiatri e dagli psicologi di tutto il mondo, elenca 6 criteri per la diagnosi di Disturbo d’Ansia Generalizzato.

A Sono presenti ansia e preoccupazioni intense e frequenti, per la maggior parte dei giorni e per un periodo di almeno 6 mesi.

Le preoccupazioni variano nel tempo e ognuna tende a sostituirsi alla precedente. Può accadere, per esempio, di entrare in ansia per il pensiero di perdere il lavoro; poi di esserlo per il timore che ai propri figli possa capitare un incidente e, in seguito, per la paura di non aver messo da parte abbastanza risparmi, di subire un tracollo finanziario.

A volte vi è anche una certa confusione fra le preoccupazioni, che invadono la mente sovrapponendosi una all’altra. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, la preoccupazione principale è una, assorbe tutte le energie fisiche e mentali e sembra “eclissare” le altre.

B La persona ha difficoltà a controllare le preoccupazioni. Questo secondo sintomo produce forte stress, forse ancor più delle preoccupazioni stesse. Ciò che riferiscono i pazienti che soffrono di DAG, infatti, è di non riuscire a controllare il proprio rimuginio. Da qui la sensazione, spossante, di non avere pace.

Non è raro che chi soffre di Disturbo d’Ansia Generalizzato sviluppi, con il tempo, strategie per contenere la paura o i sintomi dell’ansia. Le azioni intraprese sono le più diverse: alcuni tentano di evitare di pensarci, distraendosi. Altri provano a interrompere il corso dei pensieri. Altri ancora, intensificano il rimuginio sperando di trovare una soluzione ai loro problemi. Quasi mai queste strategie portano risultati, soprattutto sul lungo termine. Anche quelle che sembrano efficaci in un primo momento, con il passare del tempo perdono d’effetto.

C Le preoccupazioni e l’ansia producono sintomi fisici e psicologici. Nel caso dei bambini, per la diagnosi di DAG è richiesta la presenza minima di uno dei seguenti sintomi. Nel caso degli adulti, invece, se ne devono riscontrare almeno 3.

  1. Irrequietezza e “nervi a fior di pelle”, cioè la sensazione di non riuscire a stare fermi e di poter “esplodere” con la rabbia o con il pianto da un momento all’altro.
  2. Facile affaticabilità, per esempio la sensazione di spendere molte energie fisiche anche in sforzi leggeri, oppure di non avere abbastanza energia per cominciare un lavoro.
  3. Vuoti di memoria, difficoltà a ricordare informazioni, a mantenere l’attenzione nelle conversazioni o mentre si sta svolgendo un’attività, per esempio lavorare o guidare l’auto.
  4. Irritabilità: scarsa pazienza con i colleghi o con il partner, nel parlare, nell’ascoltare le osservazioni o nel dover tenere determinati comportamenti. Con i figli, l’irritabilità può esprimersi durante il gioco, nell’aiutarli a fare i compiti, nell’educarli.
  5. Tensione muscolare, che può esprimersi in indolenzimento, tremori, contratture, “scosse”, fascicolazioni o fibrillazioni.
  6. Scarsa qualità del sonno: incapacità di prendere sonno o mantenerlo, oppure sonno poco riposante, inquieto o superficiale.

Oltre a ciò, spesso la persona che soffre di Disturbo d’Ansia Generalizzato manifesta tutta una serie di altri sintomi somatici, a cui il clinico dovrebbe prestare attenzione. Fra i tanti, possiamo citare la sensazione di freddo ai piedi o alle mani, la secchezza delle fauci (bocca che rimane asciutta anche dopo aver bevuto), la sudorazione eccessiva, la nausea, il vomito, la diarrea, la pollachiuria (emissione di piccole quantità di urina in assenza di causa organica), la difficoltà a deglutire, la sensazione di ostruzione della trachea, di oppressione del torace o della regione dello sterno.

D I sintomi dell’ansia e le preoccupazioni causano disagio e difficoltà nello svolgere il proprio lavoro, nell’intrattenere e gestire rapporti sociali o famigliari. Ciò può verificarsi a causa dell’intensità delle preoccupazioni, che prosciugano le energie, oppure per via della tensione, dei nervi a fior di pelle, dell’irritabilità che rendono le situazioni difficili da gestire o tollerare.

E Le preoccupazioni e lo stato d’ansia non devono essere causati dall’uso di sostanze o da una condizione medica. Disturbi fisici come l’ipertiroidismo, oppure il consumo di farmaci o di sostanze stupefacenti, come la cocaina, possono produrre sintomi molto simili a quelli del Disturbo d’Ansia Generalizzato, compreso l’aumento delle preoccupazioni e del rimuginio. Nel caso in cui si sospetta che tali sintomi siano la conseguenza di una condizione medica o dell’utilizzo di sostanze, la diagnosi di DAG non deve essere fatta.

F Le preoccupazioni e l’ansia non devono essere attribuibili a un altro disturbo psicologico. Numerosi disturbi, e in particolare i disturbi d’ansia, possono produrre stati di tensione e rimuginio simili a quelli osservati nel DAG; ne condividono, cioè, alcuni sintomi. Ecco alcuni esempi.

Nel Disturbo di Panico si osserva ansia acuta, ma in questo caso essa è centrata sul timore di avere altri attacchi di panico o di trovarsi in situazioni che potrebbero scatenarli.

Nella Fobia Sociale l’ansia è nei confronti di situazioni in cui si potrebbe fare una cattiva figura o subire un giudizio negativo: parlare davanti a spettatori o a persone d’autorità, ballare, cantare davanti a un pubblico, frequentare locali o feste.

Nel Disturbo Ossessivo Compulsivo l’ansia è legata a ossessioni, per esempio contaminarsi toccando certi oggetti, oppure provocare un danno per colpa della propria disattenzione.

Nel Disturbo da Stress Post Traumatico l’ansia è legata al rivivere l’evento traumatico o al pensiero che esso possa ripetersi, per esempio: essere rapinati di nuovo o subire un’altra aggressione.

Nel Disturbo d’Ansia di Separazione l’ansia è collegata al timore di perdere o di separarsi dalle proprie figure di riferimento, per esempio i genitori o il partner.

Nell’Ipocondria l’ansia è centrata sull’eventualità di ammalarsi e di soffrire o morire per una malattia incurabile.

Nell’Anoressia Nervosa l’ansia è legata alla preoccupazione di recuperare peso o ingrassare.

Nel Dismorfismo Corporeo l’ansia è causata dalla convinzione di avere un difetto fisico.

Scartare l’ipotesi di questi disturbi non è mai semplice ed è un procedimento da delegare al clinico professionista. Si sarà notato, tuttavia, come la caratteristica comune ai precedenti disturbi sia la presenza di ansia circoscritta a una o poche situazioni. È questa, in definitiva, la differenza rispetto al Disturbo d’Ansia Generalizzato in cui, al contrario, l’ansia è collegata e generalizzata, appunto, a un gran numero di preoccupazioni o circostanze diverse.

© Gabriele Calderone, riproduzione riservata.

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