psicologia & benessere

Instabilità, impulsività, autolesionismo. La personalità borderline

Umoralità e impulsività sono tipiche della natura umana. Chi ha il Disturbo Borderline di Personalità, tuttavia, manifesta queste caratteristiche in forma cronica ed estrema.

disturbo di personalità borderline

Chi può dire di non avere mai momenti di immotivata tristezza? A chi non capita, di tanto in tanto, di compiere scelte poco ponderate?

Umoralità e impulsività sono caratteristiche tipiche della natura umana. Non siamo macchine e, anzi, il nostro comportamento è soggetto, ben più di quanto siamo disposti ad ammettere, alle emozioni del momento.

Chi ha una personalità borderline, tuttavia, manifesta tale instabilità in forma cronica ed estrema.

Il Disturbo Borderline di Personalità è uno dei disturbi di personalità indicati nel DSM 5, il manuale edito dall’American Psychiatric Association e utilizzato dagli psicologi e dagli psichiatri a fini diagnostici.

Qualche dato, innanzitutto. Circa il 75% delle diagnosi di Disturbo Borderline di Personalità riguarda le donne. Differenze biologiche fra i due sessi possono giustificare una tale sproporzione? Solo in parte. Un importante ruolo è rivestito, senz’altro, dalla cultura. In effetti l’educazione delle femmine è più improntata all’emotività e all’introspezione di quanto non sia quella dei maschi, che fin da piccoli sono sollecitati all’estroversione.

Secondo stime prudenti l’1.6% della popolazione ha una personalità borderline. Presso gli ambulatori di psichiatria e psicoterapia, invece, la diagnosi del disturbo arriva al 10% e addirittura al 20% fra i pazienti in regime di ricovero.

Sospetti di avere una personalità borderline? Di seguito vedremo come fare una diagnosi corretta.

Come fare diagnosi del Disturbo Borderline di Personalità

Secondo il DSM-5 le caratteristiche del Disturbo Borderline di Personalità sono l’impulsività, l’instabilità dell’umore, dell’immagine di sé e delle relazioni.

La diagnosi è valida se tale quadro clinico si manifesta almeno fin dalla prima età adulta e se si esprime nella maggior parte o in tutti i contesti. Inoltre devono essere soddisfatti un minimo di 5 fra i seguenti sintomi.

1 Sforzi disperati per evitare l’abbandono, reale o immaginario. Se sei borderline sarai di certo piuttosto sensibile ai distacchi, compresi quelli temporanei. Come ti senti quando sei costretta a separarti da coloro ai quali sei legata, o quando immagini il momento in cui ciò accadrà?

Nelle relazioni, la paura di essere abbandonata potrebbe nascere anche da semplici liti, oppure dalla percezione che il tuo partner non sia affettuoso o presente come al solito. Potrebbe perfino bastare che disdica un appuntamento o faccia ritardo.

Magari hai una totale mancanza di fiducia in lui e sei sospettosa delle sue intenzioni. Scenate di gelosia, trucchi per controllarlo e verificare i suoi sentimenti, fino ad arrivare alla messa in pratica di comportamenti autolesivi e alle minacce di suicidio. Tutto questo a causa della difficoltà a tollerare di poter essere lasciata, e per evitarlo.

2 Relazioni intense e instabili, improntate all’idealizzazione e alla svalutazione. Il tuo modo di relazionarti potrebbe essere del tipo tutto-bianco-o-tutto-nero. All’inizio di un rapporto, magari, idealizzi. L’altro ti appare dotato delle migliori qualità, capace di capirti e proteggerti. Vorresti passarci molto tempo insieme, ti senti in completa intimità.

Presto o tardi, però, accade qualcosa: lui ti cerca un po’ meno, oppure manifesta contrarietà per un tuo atteggiamento. Sensibile come sei, questi ti sembrano inequivocabili segnali della sua perdita d’interesse. Inizia, allora, la svalutazione: d’un tratto ti accorgi dei suoi difetti, li ingigantisci perfino. Le sue intenzioni non ti sembrano più tanto limpide.

Allora si fa viva la rabbia e, da quel momento, diffidare diventa la norma.

Come se deprezzarlo e smettere di farvi affidamento fossero il modo di attutire il colpo, qualora arrivasse: “Meglio perderlo che trovarlo”.

3 Alterazioni dell’identità, dell’immagine e/o della percezione di sé. L’aspetto centrale della personalità borderline consiste proprio nell’immagine di sé cronicamente instabile e nell’incapacità di stabilirne una coerente.

Se sei borderline non sarà facile, per te, dare risposta alla domanda: “Chi sono io?”. Come minimo essa varierà in base al momento. Potrebbe darsi che quando sei di buon umore tu abbia una certa opinione di te stessa, perfino esagerata. Mentre nei momenti di sconforto, tutta un’altra.

Ti capita spesso di cambiare idea su progetti, per esempio su quale sia la facoltà universitaria giusta per te, sul lavoro che ti piacerebbe svolgere, su dove vorresti vivere? L’instabilità del senso di sé ha ripercussioni non solo sull’autostima, ma anche sulla motivazione. La rende ondivaga.

Un discorso simile vale per le amicizie e le relazioni. A volte ti percepisci del tutto dipendente dalle cure e dalla presenza di qualcuno. Altre, in grado di provvedere a te stessa in piena autonomia: “Non ho bisogno di nessuno, io”.

4 Impulsività in almeno due aree, fra cui la spesa di denaro, la vita sessuale, l’abuso di sostanze, la guida imprudente, l’alimentazione. L’impulsività, come già accennato, è fra le caratteristiche fondamentali del Disturbo Borderline di Personalità.

In effetti, non di rado gli individui borderline sono coinvolti in attività a rischio, per esempio in rapporti sessuali occasionali non protetti.

Non riesci a fare a meno di giocare d’azzardo, spendendo più di quanto puoi permetterti? Guidi in modo imprudente, per esempio a velocità eccessiva, a fari spenti di notte o percorrendo la carreggiata in contromano? Fai shopping compulsivo, devi per forza comprare qualcosa se lo desideri? Ti capita di abusare di alcol, di sostanze stupefacenti o di perdere il controllo sul cibo?

5 Minacce o azioni suicidarie e parasuicidarie, fra cui l’automutilazione. Le bruciature autoinferte e i tagli sulla pelle, in particolare di braccia e gambe, dell’interno delle cosce e dei polsi sono il tipo più comune di automutilazione. Questi comportamenti si ripresentano, di solito, in risposta a emozioni, non per forza negative.

L’automutilazione è un mezzo per ottenere diversi fini: manifestare sofferenza, autopunirsi, perfino distrarsi dalla noia.

Potresti percepire l’urgenza di farti del male quando ti senti sola, triste, inadeguata, inutile, vuota. Ma anche se sei eccitata o felice. Come se non riuscissi a tollerare gli stati emotivi troppo intensi, gradevoli o sgradevoli che siano.

Le minacce di suicidio e i comportamenti suicidari sono, invece, meno frequenti, ma comunque tipici. Purtroppo l’8%-10% dei borderline arrivano a togliersi la vita. Cause scatenanti possono essere separazioni, lutti, licenziamenti: insomma, periodi di forte stress.

6 Instabilità emotiva e sbalzi d’umore, per esempio disforia, ansia, irritabilità, della durata di poche ora o qualche giorno. Ti sarai accorta di quanto il tuo umore sia variabile: si abbassa all’improvviso e, spesso, senza evidenti ragioni. A volte per pochi minuti o ore. Altre per alcuni giorni. Poi, d’un tratto, il senso di vuoto e l’abbattimento svaniscono.

In certi momenti provi rabbia e rancore, oppure sei euforica e piena di energie, o arrovellata da mille preoccupazioni.

In effetti, moltissimi borderline intraprendono la psicoterapia proprio a causa della depressione o di problemi d’ansia, per esempio dopo una serie di attacchi di panico.

La ragione di tali oscillazioni emotive risiede, almeno in parte, nell’estrema reattività alle situazioni interpersonali. Gli individui borderline sono molto sensibili all’atteggiamento altrui, soprattutto al distacco e alla disapprovazione e ne ingigantiscono la portata. Li interpretano come chiari segni di disistima e come prova della loro inadeguatezza. Hanno un disperato bisogno di considerazione e approvazione, non tollerano l’eventualità opposta.

7 Ricorrenti sentimenti di vuoto. Spesso i borderline sentono il “vuoto”, uno stato d’animo difficile da comprendere e gestire perché, in apparenza, equivale alla totale assenza di emozioni. In realtà è un misto d’angoscia, tristezza, mancanza di scopo, demotivazione, alienazione, fastidio.

Potrebbe darsi che sia in queste circostanze che diventi autolesiva: un modo per riemergere dallo stato di “anestesia” emotiva in cui ti trovi, per ricominciare a sentire.

Gli individui borderline tendono a sentirsi poco stimolati, motivo per il quale molti di loro ricercano emozioni forti: l’utilizzo di sostanze e le relazioni pericolose possono essere un tentativo per combattere questo senso di vuoto.

8 Rabbia intensa e incontrollabile, che degenera in scontri verbali o fisici. La paura dell’abbandono, l’estremo bisogno d’accudimento e di considerazione sono fra i motivi dei frequenti scoppi di rabbia dei borderline. Purtroppo, in una sorta di profezia che si autoavvera, ciò porta il prossimo a sottrarsi al rapporto.

Ti capita di essere irruente nei modi o con le parole? Potrebbe darsi che, quando provi ira per qualcuno, tu sia abituata a travolgerlo con accuse, ironia tagliente, sarcasmo. O con aggressioni fisiche.

Passato il momento, per via dell’abitudine a sentirti in colpa e “cattiva”, potresti provare vergogna e paura delle conseguenze. Forse, allora, fai retromarcia, diventando accondiscendente e sottomessa.

9 Ideazione paranoide o sintomi dissociativi transitori, soprattutto in concomitanza di stress. Lo stress, si sa, peggiora l’autocontrollo. Ma nei borderline può arrivare a determinare sintomi dissociativi transitori fra cui la depersonalizzazione, cioè il sentimento di dissociazione da sé.

Se sei borderline potresti esserti accorta che in taluni momenti ti si aggrava la sfiducia: diventi paranoica, sospettosa, convinta che gli altri abbiano fini malevoli, che non dicano il vero e stiano con te soltanto per usarti. Puoi, per esempio, interpretare una battuta o un’espressione del superiore come la prova che voglia licenziarti o che ti disprezzi, o un comportamento del partner come segno che ti stia tradendo.

Lì per lì, queste tue convinzioni ti sembrano inoppugnabili e non sei disposta a rivederle nemmeno se il diretto interessato ti mostra prove evidenti del contrario. Solo passata la “tempesta” emotiva riconosci quanto esse fossero, in realtà, dettate dalla paura.

© Gabriele Calderone, riproduzione riservata.

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