La riservatezza nel rapporto fra psicologo e cliente

Ci è sembrato utile utilizzare una sezione di questo sito per chiarire il tema della riservatezza, che crediamo sia di particolare importanza, data la natura del nostro mestiere. Sosteniamo la necessità di mantenere uno stretto riserbo su quanto i nostri clienti decidono di rivelare di sé, non solo perché come professionisti facciamo capo all'Ordine degli Psicologi e ci atteniamo strettamente alle sue direttive, ma anche perché crediamo che sia indispensabile, per instaurare un vero rapporto di fiducia tra noi e i nostri clienti, dare loro modo di poter esprime liberamente e in modo spontaneo pensieri, convinzioni, emozioni, garantendo che non saranno divulgati o giudicati in alcun modo.

L'instaurazione di un vero reciproco legame di fiducia è un primo e importante passo verso il ritrovato benessere della persona che si rivolge a noi. Anche per questo motivo, tutto ciò che i nostri clienti decidono di riferirci sarà da noi utilizzato al solo scopo di migliorarne la condizione e favorire il loro benessere.

Citiamo, di seguito, alcuni degli articoli del Codice Deontologico degli Psicologi che regolano l'obbligo alla riservatezza. È inoltre disponibile, per chi desiderasse consultarlo o scaricarlo, la versione pdf dell'intero codice deontologico degli psicologi italiani.

Articolo 11

Lo psicologo è strettamente tenuto al segreto professionale. Pertanto non rivela notizie, fatti o informazioni apprese in ragione del suo rapporto professionale, né informa circa le prestazioni professionali effettuate o programmate […].

Articolo 17

La segretezza delle comunicazioni deve essere protetta anche attraverso la custodia e il controllo di appunti, note, scritti o registrazioni di qualsiasi genere e sotto qualsiasi forma, che riguardino il rapporto professionale […]. Lo psicologo che collabora alla costituzione ed all'uso di sistemi di documentazione si adopera per la realizzazione di garanzie di tutela dei soggetti interessati.

Articolo 4

Nell'esercizio della professione, lo psicologo rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza, all'autodeterminazione ed all'autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni; ne rispetta opinioni e credenze, astenendosi dall'imporre il suo sistema di valori; non opera discriminazioni in base a religione, etnia, nazionalità, estrazione sociale, stato socio-economico, sesso di appartenenza, orientamento sessuale, disabilità […]. In tutti i casi in cui il destinatario ed il committente dell'intervento di sostegno o di psicoterapia non coincidano, lo psicologo tutela prioritariamente il destinatario dell'intervento stesso.